Presentazione: Le scritture di viaggio, al di lā della loro ricchezza
informativa e del fascino del loro esotismo, possiedono uno statuto testuale
che va letto e studiato in quanto tale, dunque anche con gli strumenti della
filologia. Ciō č vero non solo per la narrativa odeporica ormai entrata a far
parte del canone della letteratura mondiale, ma anche per i discorsi meno
formalizzati e pių intris di referenzialitā, al limite del mero documento, nati
a ridosso delle Grandi Scoperte: i primi fotogrammi dellAmerica che nel giro
di pochi anni hanno percorso lEuropa, e che in definitiva sono i responsabili
della formazione di un immaginario americano, sono la migliore illustrazione
della nascita di una tradizione che, costituitasi con sorprendente rapiditā,
trae le sue origini dagli scritti di Colombo e di quanti lo hanno seguito, in
un intreccio di testi originali, rimaneggiamenti, plagi, traduzioni; scritti
che a loro volta convogliano e reinterpretano tradizioni pių antiche. Il
volume, in cui non mancano incursioni che vanno dal De Canaria di Boccaccio al
Diario di un viaggio in motocicletta di Ernesto Che Guevara, raccoglie i
risultati di un quarantennio di ricerche e di studi che vanno in questo senso e
che, per lo pių pubblicati in sedi di difficile accesso, vengono qui presentati
al pubblico dei non specialisti. Il volume si compone di tre parti (Filologia e
letteratura; Filologia e linguistica; Vespucciana) per un totale di
trentacinque capitoli, che si prestano a una lettura non solo continua, ma
trasversale
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