Fra i
poeti classici letti e studiati nel Medioevo greco Euripide risulta essere uno
dei più apprezzati. In particolare, i suoi drammi furono citati da Eustazio di
Tessalonica, autore bizantino del XII secolo, che produsse numerose opere, fra
cui due monumentali commenti ai poemi omerici. I capitoli contenuti nel volume
propongono un’indagine sulle citazioni del drammaturgo presenti negli scritti
dell’arcivescovo, al fine di determinare quale testo di Euripide egli ebbe a
disposizione nelle diverse fasi della sua attività erudita. L’analisi condotta
in queste pagine costituisce un approfondimento sulla tradizione indiretta
dell’autore classico e sullo studio critico che Eustazio condusse sui testi
antichi.
INDICE
Mori Francesco
Laureato
in Lettere Classiche presso l’Università di Parma e in Filologia, Letteratura e
Tradizione Classica presso l’Università di Bologna, ha conseguito il titolo di
Dottore di Ricerca in Civiltà e Culture Linguistico-Letterarie dall’Antichità al
Moderno (curriculum Tradizione Greca e Romana) presso l’Università degli Studi Roma
Tre. I suoi interessi vertono sulla tragedia greca, sugli scritti socratici di
Senofonte, sull’opera di Giuliano Imperatore e sulla tradizione indiretta dei
classici greci. Tra le pubblicazioni si possono ricordare: Servi delle Muse e
canti trenodici (in margine a Eur. Ph. 1499), «Prometheus», 44 (2018); Socrate,
Palamede e l’empio processo. Declinazioni di un topos da Euripide a Senofonte,
«Maia», 70/2 (2018); Osservazioni su alcuni frammenti euripidei tramandati da
Eustazio (frr. 106, 107, 888 K.), «Sileno», 45 (2019); Eschilo nel Lessico di
Arpocrazione, «Prometheus», 46 (2020); Note sulla tradizione del dramma
satiresco euripideo in Eustazio, «Graeco-Latina Brunensia», 26/2 (2021).