Il volume raccoglie saggi che reinterpretano l’opera di
Giovanni Pascoli attraverso l’idea del nulla, ovvero il sentimento della
labilità e del vuoto che domina la sua poesia, qui analizzata sullo sfondo
della cultura europea di fine Ottocento e inizio Novecento, tra positivismo,
simbolismo e filosofie negative, attraverso il confronto con i classici e i
contemporanei, con un’attenzione particolare per l’influsso del pensiero
buddhista e il rapporto con le poetiche novecentesche. L’angoscia pascoliana
del nulla emerge specialmente nella rilettura della classicità come mondo di
ombre, nella percezione dell’ignoto in una realtà costantemente sospesa tra
quotidiano e metafisico, tra apparizioni e sparizioni ai confini
dell’inconoscibile, nell’ossessione dell’assenza e dell’evanescenza,
nell’anticipazione di temi novecenteschi che ritornano in poeti come Ungaretti
e Caproni, nella rielaborazione originale dell’antica sapienza indiana, nel
motivo ricorrente del naufragio, nell’esplorazione del cosmo caratterizzata dal
brivido della dissoluzione e da un inedito horror vacui. Si delinea così un
itinerario di ricerca che esplora aspetti meno noti dell’opera e del pensiero
di Pascoli attraverso la vertigine del non essere in cui si manifesta
pienamente la modernità di un profeta delle inquietudini e del nichilismo
novecentesco.
INDICE
Baroncini Daniela
Daniela Baroncini è Professoressa ordinaria di Letteratura
italiana contemporanea presso il Dipartimento di Filologia Classica e
Italianistica dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e dal 2017 è
Presidente dell’Accademia Pascoliana. Tra le sue pubblicazioni di argomento
pascoliano si segnalano in particolare la curatela dei volumi G. Pascoli, Letture
dell’antico, Roma, Carocci, 2005; Rileggere Pascoli, Atti del Convegno di Studi
dell’Accademia Pascoliana in memoria di Mario Pazzaglia, Bologna, Pàtron
Editore, numero speciale della «Rivista Pascoliana» 31/2019; e la monografia Pascoli
e la vertigine del nulla, Bologna, Pàtron Editore, 2021.