Tra i dibattiti culturali che da sempre animano gli studi di Storia romana si annovera quello inerente ai rapporti tra il governo centrale e le realtà locali, che potevano con modalità analoghe riprodursi, a un livello inferiore, anche tra le varie componenti di una comunità civica. Partendo dall’analisi della ricca documentazione epigrafica proveniente da Ariminum, la ricerca presentata in questo volume si è prefissata l’obiettivo di indagare le relazioni che nei primi tre secoli dell’impero intercorsero tra la colonia stessa e il potere imperiale, nonché tra l’élite municipale e la collettività cittadina, nell’ottica di una comune volontà di garantire il benessere civico e un buon funzionamento delle istituzioni locali.
ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia presso l’Università di Bologna, ove ha in seguito svolto attività di ricerca postdottorale. Si occupa di Storia romana ed Epigrafia latina. I suoi temi di indagine sono rivolti principalmente allo studio dell’instrumentum inscriptum nell’ambito della storia economica e al ruolo delle élites municipali nell’Italia romana. Ha pubblicato numerosi contributi in volumi miscellanei e in riviste, tra le quali la “Rivista Storica dell’Antichità”, edita dalla casa editrice Pàtron. Collabora inoltre con il CEIPAC - Centro para el Estudio de la Interdependencia Provincial en la Antigüedad Clásica dell’Universitat de Barcelona, nella cui collana “Instrumenta” ha pubblicato un volume sull’epigrafia anforica di Mutina e del suo territorio.
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